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Politica

Assessore regionale al Lavoro Palmeri, Garanzia Giovani: «L’occupazione dei giovani va incentivata»

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Ieri a Roma, alla presenza del ministro Poletti e del presidente Anpal Del Conte, incontro cruciale sul futuro di Garanzia Giovani. Inizia la seconda fase del programma europeo che accompagnerà la Regione Campania fino al 2020. Il programma prevede per l’Italia una dotazione complessiva di 1,3 miliardi di euro, da ripartire tra le varie regioni. «Siamo anche nella fase di riprogrammazione del programma, con la possibilità di fare proposte al ministro Poletti. Per carattere, ascolto sempre con cura e rispetto le opinioni dei colleghi assessori delle altre regioni, ma su una richiesta in particolare di una regione del nord sono intervenuta in maniera netta. La proposta è quella di abolire in toto i tirocini di Garanzia Giovani, privando migliaia di giovani dell’opportunità di svolgere un periodo di crescita personale e di conoscenza delle proprie inclinazioni e attitudini», così l’assessore alle Risorse Umane e al Lavoro della Regione Campania, Sonia Palmeri.

«Io dico: 1) Manteniamoli perché hanno contribuito a generare circa 1,3 mila nuove assunzioni in Campania; 2) Manteniamoli perché sono la porta d’ingresso verso le diverse opportunità occupazionali per giovani NEET; 3) Manteniamoli aumentando la vigilanza e prevenendo eventuali soprusi; 4) Manteniamoli, ma eliminiamo tutte le criticità registrate dalle Regioni nella prima fase di applicazione, in primis l’assoluta tempestività nei pagamenti da parte dell’INPS. Tranne che qualcuno mi convinca che anche senza incentivo all’inserimento ci sarebbero state in 2 anni le stesse assunzioni sul target di giovani che non studiano più, dai 15 ai 29 anni. Non possiamo inseguire logiche che trascurino le realtà territoriali del nostro Mezzogiorno ed io difenderò a spada tratta e con numeri alla mano ciascun incentivo di natura nazionale o regionale che spinga verso nuove assunzioni. Che piaccia o meno», conclude la Palmeri.

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Economia e Finanza

Dal 1°luglio entra in vigore la ‘Sugar Tax’ per le bevande: “Aumento del 14% su ogni litro di prodotto”

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Un nuovo balzello si appresta ad entrare in vigore dal prossimo 1° luglio, si tratta della cosiddetta sugar tax; inizialmente introdotta con la legge finanziaria del 2019 e successivamente rinviata. La misura che impatterà sulle bevande zuccherate, le quali per i prossimi due anni saranno tassate di 5 centesimi al litro, fa registrare importanti stroncature sia nel campo dell’impresa che tra gli esponenti del governo. Per Confindustria “aumenterà la fiscalità del 14% su ogni litro di prodotto” ed andrà ad impattare sul calo dei volumi del 5%. Ad alzare i toni ci ha pensato il segretario di Forza Italia Antonio Tajani secondo il quale “la Sugar Tax non comporta grandi introiti nelle casse dello Stato, si impone una nuova tassa che rischia di mettere in difficoltà tante aziende agroalimentari che stanno già riducendo l’uso di zucchero”. E stamattina si è fatto registrare un importante commento da parte sindacale con Ferdinando Palumbo, dirigente Cisal, il quale ha dichiarato: “Si rischia un’emorragia occupazionale, soprattutto nelle regioni del meridione d’Italia, dove sono di stanza le major nazionali ed internazionali del settore. Sarà una tassa più simile alle accise sulla benzina ed a quelle sul tabacco, la quale, a differenza di quanto accade per i consorzi di riciclo di vetro, carta e plastica, sarebbe utile soltanto a far cassa e che non cambierebbe di un millimetro le abitudini alimentari della cittadinanza. A voler essere cauti” ha concluso il sindacalista “nelle sole province di Caserta, Salerno e Catania metterebbe a rischio 500 posti di lavoro”.

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Napoli

Comune di Napoli, possibili investimenti con una delegazione saudita

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Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, nel corso dell’incontro nella sede dell’Unione industriali di Napoli, con una delegazione saudita arrivata in città per valutare possibili investimenti, ha dichiarato: “Questa visita rappresenta per noi una grande opportunità per trovare nuovi capitali, per avere possibilità di investimento in tanti settori. C’è una ritrovata fiducia nei confronti della città e noi dobbiamo rafforzare questo clima che c’è attorno a Napoli a livello internazionale che oggi viene trattata alla stregua di Milano e di Roma”.
Domani, la delegazione avrà una sorta di bilaterale con il sindaco e con i rappresentanti dell’amministrazione comunale che mostreranno loro le grandi aree di sviluppo presenti in città, con particolare riferimento all’area orientale e alla zona occidentale, ma anche la realtà turistica cittadina.
La delegazione ieri ha visitato Pompei e Napoli sotterranea.

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Politica

Lo strano caso di SANT’ANTONIO ABATE: la sindaca Abagnale non avrà avversari alle elezioni comunali 2024

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Potremmo chiamarlo “Lo strano caso di Sant’Antonio Abate”, parafrasando il film con protagonista Brad Pitt. Ed in effetti è un vero proprio caso ciò che è accaduto nel comune, che si poggia sulla pianura sovrastata dalla catena dei Monti Lattari, dove la sindaca Ilaria Abagnale si è ritrovata a non avere sfidanti per le elezioni comunali 2024.
Ricandidata per il bis dopo cinque anni al governo del suo piccolo comune in provincia di Napoli, ha già presentato la sua candidatura a sindaca sostenuta da quattro liste civiche di orientamenti politici diversi, ha capito solo alle 12 di sabato di non avere avversari.
Sicché, Abagnale avrà come unico “avversario” il raggiungimento del quorum per la validità delle elezioni, vale a dire il 50% più uno degli aventi diritto al voto. All’ultimo momento non hanno presentato le loro liste gli avversari che pure avevano annunciato la propria candidatura: Carmine D’Aniello, che aveva preparato tre liste, e Salvatore Nastro.
Entrambi avrebbero avuto problemi nella raccolta delle firme necessarie al deposito delle liste.

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